RebelRebel
Eccoci qui. Con leggerezza ribelle, sospesi tra necessità e desiderio. Come una farfalla, metamorfosi continua, evoluzione leggiadra di una spiritualità effimera e solare, venticinquesimo festival.
Sulle sue ali la natura ambigua e immaginaria dell’amore. I tormenti del giovane Dolan, il caleidoscopio di forme e colori del gioco di Ausente, i riflessi di una comunità di pescatori Contracorriente. E poi l’eco di una sinfonia dell’abbandono, la bellezza statuaria del corpo di Sagat che irrompe in scena, Homme au bain già culto. La leggerezza dell’essere di Simon Eskenazy, clarinettista alle prese con una jewish-mama super invadente, una ex-moglie risposata e un figlio che non ha mai visto. I territori inconsueti della solitudine di Scott Boswell , dell’improvvisa scoperta di quello sconosciuto stranger in us: noi stessi.
Disorientati da Romeos e persi i punti cardinali della gender bussola tradizionale, troverete le amiche basche di 80 egunean, le notti folli di Gigola, le madri e i padri di un Lupo in calzoncini corti. Le storie di Sasha, Camminando verso, Rosa Morena, Break My Fall, The consul of Sodom.
Tra cortometraggi e documentari. Tra Uncut e ritrovati Superotto. Intorno a Brain&Sexy, a musicisti appassionatamente live e alle nostre Queens. Sopra il team del festival con i lavoratori dello Strehler, i nostri partners e il mitico CIG, l’arcigay di Milano.
Insieme a voi, romantici inguaribili e poeti improvvisati. Involontariamente mo(o)lto rebel.
Bang bang, twentyfive.
Buon festival.
Giampaolo Marzi